La Carta internazionale dell’Artigianato artistico

La Carta internazionale dell’Artigianato artistico

Chi fa mobili, chi cuce vestiti, chi crea gioielli: uno dei punti di forza di Matrioska Lab Store è sicuramente la varietà dei suoi manu-fatturieri, che allo stesso tempo però sono anche tutti accomunati da una serie di caratteristiche e peculiarità condivise.

Tutti questi tratti distintivi sono racchiusi da quasi dieci anni nella Carta internazionale dell’artigianato artistico, un documento promosso nel 2008 da una serie di associazioni (in Italia la CNA) e che nel corso degli anni è stato sottoscritto anche da numerosi enti locali, che sono così impegnati a sostenere e diffondere il lavoro manuale di qualità. E tra questi figura anche la Regione Emilia-Romagna, che da anni infatti patrocina Matrioska Lab Store.

Si tratta di poche semplici pagine che però aiutano in maniera decisiva a mettere a fuoco tutto ciò che l’artigianato creativo è, e soprattutto tutto ciò che l’artigianato creativo dovrebbe essere.

Non a caso, per prima cosa si ribadisce il valore fondamentale dell’artigianato artistico. “La creatività artigianale è la prima manifestazione che ha accompagnato la comparsa dell’umanità. Prima ancora di ogni altra forma evolutiva, organizzativa e produttiva, l’oggetto artigianale ha costituito la prima testimonianza identitaria della presenza della vita- si legge nelle prime righe della Carta-. In questo senso, gli oggetti dell’artigianato artistico concorrono a creare l’identità di un popolo, intesa come l’insieme delle tradizioni, delle conoscenze e dei tratti distintivi che ne sanciscono la riconoscibilità e unicità. Le creazioni dell’artigianato artistico sono quindi da considerarsi come espressione della cultura materiale, legata all’ambiente in cui i fenomeni artistici e gli oggetti d’arte si manifestano o vengono prodotti. Pertanto, gli oggetti dell’artigianato artistico e tradizionale vanno considerati opere dei popoli, recanti un messaggio spirituale e culturale, nonché testimonianze delle tradizioni e della creatività da trasmettere alle prossime generazioni”.

La Carta va poi a definire quali sono i minimi comuni denominatori dell’artigianato artistico: non importa che le creazioni “siano ispirate a forme, modelli, decori, stili e tecniche tradizionali o della storia dell’arte oppure siano frutto di percorsi creativi individuali e di personali linguaggi espressivi ed artistici”, ma è fondamentale che “le lavorazioni vengano svolte prevalentemente con tecniche manuali, anche con l’ausilio di apparecchiature, ma ad esclusione di processi di lavorazione interamente in serie”.

Infine la Carta va a ribadire come l’artigianato artistico rappresenti “una risorsa economica e produttiva fondamentale”. Allo stesso tempo l’artigianato creativo è portatore di valori culturali “universali” in quanto produzioni attente al design, al progetto, alla storia, che entrano spesso in rapporto con settori culturali molto diversi tra loro. Infine non si può sottovalutare il valore sociale della creatività: l’artigianato artistico “presume infatti un forte radicamento nel territorio di riferimento, è parte integrante della cultura e influenza il tessuto sociale” e inoltre “l’artigianato artistico è inoltre il primo volano di uno sviluppo economico sostenibile anche in aree di sottosviluppo e/o di degrado”.