Matrioška presenta: la Fucina

Matrioška presenta: la Fucina

Se l’Accademia si occuperà del fare creativo, è invece pronta a forgiare idee la Fucina Matrioska: la collaborazione con l’Ordine degli Architetti della Provincia di Rimini, che prosegue da maggio 2015, porta questa volta a Matrioska #11 due maestri del design come Leonardo Sonnoli e Victor Vasilev.

Sarà Leonardo Sonnoli ad aprire il ciclo di conferenze, venerdì 26 maggio alle 18, con il suo intervento “When I’ve nothing to say I write it in bold”. Graphic designer – titolare dell’omonimo studio – si occupa prevalentemente di identità visiva di istituzioni pubbliche e aziende private.

Leonardo Sonnoli è nato a Trieste nel 1962 e da oltre vent’anni vive a Rimini con la sua famiglia. Ha lavorato e lavora, tra gli altri, per La Biennale di Venezia, lo Château des Versailles, i musei Palazzo Grassi e Punta della Dogana (Venezia) della Fondazione Pinault, il Centre Pompidou di Parigi, il Mart di Rovereto, lo Studio Giulio Iacchetti, la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Roma, il New York Times, la fiera internazionale d’arte di Torino Artissima, l’azienda di design Zanotta.

Membro, tra i pochissimi italiani, della prestigiosa associazione Alliance Graphique Internationale, già nel 2004 Phaidon Press nel suo volume AREA l’ha inserito, unico italiano, nell’elenco dei cento più importanti e innovativi graphic designer del panorama mondiale.

Suoi progetti sono conservati in numerose collezioni pubbliche internazionali e ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, fra cui il Premio Rodchenko 2008, la medaglia d’argento alla Triennale di Toyama (Giappone), il primo premio alla biennale di Hangzhou (Cina), il Merit Award dell’Art Directors Club New York (USA) e, nel 2011, il Premio Compasso d’Oro (oltre a due Menzioni speciali negli anni 2001 e 2014).

Ha insegnato al RISD – Rhode Island School of Design (USA) – e all’Università Iuav di Venezia per dieci anni ed ha tenuto workshop e conferenze in tutto il mondo: dagli Stati Uniti al Giappone, dalle capitali europee alla Corea, fino alla Nuova Zelanda e all’Australia. Attualmente è docente all’Isia di Urbino (dove si è laureato).

Il 2 marzo scorso, in qualità di Ambasciatore del Design italiano nel mondo su nomina della Farnesina, si è recato a Luanda (Angola) per il 1° Italian Design Day e ad aprile è stato invitato a tenere un corso di una settimana presso lo Shanghai Institute of Visual Art (Cina).

Nell’ambito della moda ha recentemente curato per i quarant’anni di attività i volumi “Giorgio Armani – Il sesso radicale” a cura di Giusi Ferrè e “Blumarine, Anna Molinari” edito da Rizzoli.

Sua l’identità visiva e i cataloghi delle mostre organizzate dal Salone del Mobile di Milano: “Stanze. Altre filosofie dell’abitare” nel 2016 e “SaloneSatellite. 20 anni di nuova creatività”, quest’anno. Da pochi giorni poi sono in distribuzione il numero speciale della storica rivista di architettura Domus dal titolo “Non c’è Italia senza spine” che porta la sua firma per l’art direction e la rivista di graphic design “Pulp” che gli ha dedicato la copertina ed un’ampia intervista.

Victor Vasilev sarà invece protagonista della Fucina sabato 27 maggio alle 18: il suo approfondimento si dedicherà a “La ricerca dell’essenziale“: la sua idea di design è infatti una continua tensione verso la purezza formale e materiale.

Nato a Plovdiv, in Bulgaria, la sua famiglia si trasferisce in Israele quando lui ha 15 anni. Per l’università sceglie però l’Italia e il Politecnico di Milano prima e la Royal Danish Academy of Fine Arts di Copenhagen poi. Terminati gli studi, decide di trasferirsi a Milano dove inizia la sua carriera di architetto: tra le sue collaborazioni può vantare Boffi, Living Divani, MDF Italia e Antrax, esperienze che gli hanno anche permesso di vincere diversi premi internazionali come l’Interior Innovation Award Imm Koln, l’ADI Design Index e il Chicago Atheneaum of Design ‘Good Design Award’.

La collaborazione tra Matrioska e l’Ordine degli Architetti si concretizza anche nell’organizzazione della seconda esposizione dei progetti degli architetti della provincia di Rimini Archibrain#2. Una piccola autopresentazione degli studi della provincia, “allo scopo di dimostrare che ci siamo, che pur in un momento drammatico per la nostra professione, siamo ancora capaci- spiega l’Ordine- di produrre progetti importanti, di dare un contributo, ognuno a modo suo, ad una visione possibile di futuro: design, progettazione d’interni, di edifici, restauro, concorsi, progettazione a scala urbana”.