Matrioška deve il suo successo anche alla scelta di allontanarsi dall’usuale ambito fieristico in favore di uno spazio ospitante che sia ingrediente fondamentale dell’evento.
La location viene scelta in contraddizione con la sua destinazione d’uso abituale per essere reinterpretata e decontestualizzata dagli artigiani che vanno ad abitarla.
Si tratta di luoghi spesso dimenticati o poco conosciuti dai cittadini, spazi che vengono riscoperti proprio in occasione dell’evento.
Matrioška nel corso delle edizioni ha invaso un concessionario, un ex-dancing, un complesso duecentesco che ora ospita un teatro, il castello di Sigismondo Malatesta, una pensione sul mare in disuso, una ex stazione degli autobus, un edificio razionalista degli anni ’50, ex ospedale ora polo di arte contemporanea del Museo della Città, l’ex macello comunale, oggetto di un progetto di riqualificazione urbana ancora in corso.
Gli spazi vengono ripuliti e resi agibili per essere restituiti alla città e reinventati ad ogni edizione grazie a una progettazione ad hoc curata dall’Ordine degli architetti di Rimini e a installazioni studiate per il luogo.